Come aggiungere la personalità nei propri testi
Da alcuni giorni fatico a dormire e ho parecchio lavoro da fare. È un bel guaio. Quando ho poca concentrazione o mi sento frastornata, di solito, mi rifugio in un posto dove so trovare i miei riferimenti, sicuri e fidati.
Chi ama i libri sa che le librerie non sono tutte uguali.
Per un profano una libreria vale l’altra. Quel che conta è trovare il best seller del momento a portata di mano, senza dover rovistare troppo a lungo fra gli scaffali.
Chi ama i libri, invece, trova piacere nel perdersi tra centinaia di romanzi. Ama frugare tra gli scaffali, farsi attrarre dalla copertina, aprire i volumi, sfogliarli, rubare le prime parole e decidere se portarlo a casa oppure no.
Perché i libri si fanno scegliere, proprio come i gatti.
Ma le librerie non sono tutte uguali. Ci sono quelle che mirano a vendere e quelle gestite da veri appassionati di libri.
Non lontano da casa mia c’è una piccola libreria che adoro.
È gestita da ragazzi che amano il loro lavoro. È evidente prima ancora che si chiacchieri con loro.
Basta vedere la collocazione dei loro romanzi, per capirlo. In un angolo, vicino all’entrata, ci sono piazzati malvolentieri sopra un tavolo i best seller, come a dire:”Ci tocca esporli per sopravvivere, ma ne faremmo volentieri a meno”.
Poi, posizionati in maniera accurata, ci sono le chicche. Una colonna tutta dedicata a Pasolini, un’altra a Calvino. Intere mensole stracolme di classici, da Dumas alle sorelle Brontë, da Dostoevskij a Garcia Marquez:.
Chi sarebbe così stolto da occupare parte della libreria con i classici, sapendo quanto poco sono acquistati? Giusto un appassionato, chi ha fatto del suo lavoro una missione.
Chi esporrebbe Pasolini in bellavista, se non qualcuno convinto del valore delle sue parole, specie in questo periodo così confuso?
Nella mia libreria preferita fanno ancora di più. Aggiungono piccoli biglietti che invitano a comprare certi romanzi, altrimenti ignorati. È un negozio che trasuda la personalità di chi lo gestisce e lo porta avanti con tanta passione ogni giorno.
Perché la personalità può essere espressa attraverso modi diversi. Anche attraverso dei piccoli dettagli, in apparenza insignificanti.
Come scrivere con personalità
Un appassionato di scrittura cerca nel tempo di imparare a usare una voce che sia unica e autentica e non si accontenta soltanto di scrivere così come viene.
È un modo efficace per emergere nel mare di contenuti scritti e non restare anonimo,
Se si scrive sempre nello stesso modo automatico si è un po’ come dei corridori che si lanciano in una gara senza una preparazione e senza sapere bene come fare. Sanno solo di dover correre.
Dopo pochi metri cominceranno a faticare, a non gestire più il proprio corpo e a dimenarsi in modo sgraziato e goffo.
Può sembrare strano, ma la stessa cosa vale per la scrittura.
Attraverso un lavoro intenzionale e profondo possiamo passare dall’essere autori sprovveduti, che vengono risucchiati da frasi interminabili e sconclusionate, a scrittori capaci di scrivere con cognizione di causa.
E, soprattutto, possiamo scoprire alcune sfumature della nostra scrittura che erano rimaste ancora inespresse.
Fino ad arrivare, a lungo andare, a scrivere sempre di più con personalità, con un proprio stile, a costruire, cioè, una nostra voce unica.
I bravi autori non solo scrivono con personalità, ma imparano anche a cambiare il tono di voce, a seconda dei contesti e delle circostanze, senza tradire il proprio stile.
Scrivere in modo serio e burocratese in una pagina informale, per esempio, al fine di apparire colti e sofisticati, può diventare stucchevole, poco autentico e fuori luogo.
Il primo passo per trovare la propria voce unica è smettere di essere autori pigri, che scrivono di getto, senza fare lo sforzo di cercare le parole più giuste. Scrittori che si adagiano sui cliché, su frasi fratte e luoghi comuni.
Mi piace immaginare che dentro ogni autore convivano due anime diametralmente opposte: il creativo e l’ingegnere, un po’ come in Gadda, anche se l’esempio può sembrare un po’ azzardato.
Il creativo è quella parte di noi che ci ispira idee, parole e immagini. Si entusiasma di fronte a un nuovo progetto non ancora definito.
Va lasciato a briglie sciolte, senza giudicarlo, e ha il permesso di agire in maniera giocosa, incontrollata e non lineare.
Può abbozzare pensieri scombinati, senza una logica, poco importa, perché sa che poi interviene l’ingegnere a fare ordine, prima di pubblicare.
Così facendo, iniziamo a prendere confidenza con un estro che troppe volte reprimiamo, per il timore di diventare poco credibili o ridicoli.
Il creativo si stufa facilmente dei modo di dire inflazionati, delle ripetizioni e delle collocazioni lessicali. Ama trovare soluzioni originali, inventare metafore, pescare fra le figure retoriche, a volte facendo bene, altre volte esagerando.
Lavora mentalmente, perché le idee sono veloci e si rischia di perderle con facilità.
E poi c’è l’ingegnere, quella parte di noi, che interviene in un secondo momento e che ha il compito di fare ordine nel caos creativo e portare a compimento il testo.
È meticoloso e precisino nel pianificare il contenuto e conferirgli una forma precisa. D’altronde, deve riunire le idee sparse del creativo in paragrafi definiti e chiari o in elenchi puntati, tagliare, correggere, sistemate la punteggiatura..
Ci aiuta a sviluppare il testo nella maniera più lineare, pratica e scorrevole possibile, senza fare nessun torto al creativo.
Per riuscirci, preferisce leggere e rileggere ad alta voce, sentire se le parole suonano bene o se rallentano la lettura, se le pause sono sufficienti e se il ritmo varia abbastanza e in modo coerente.
L’ingegnere non deve approfittare del suo momento per compromettere l’originalità del creativo e stravolgerne il guizzo.
Un bravo scrittore sa quando è il momento di passare il testimone da uno all’altro e quando, invece, devono scrivere insieme, gomito a gomito.
È un approccio decisamente più lento e faticoso, rispetto alla scrittura di getto, intrisa di frasi fatte, e richiede più pazienza e volontà.
Nello stesso tempo, però, è un modo per imparare a utilizzare la creatività e la logica nella scrittura. a scrivere testi più originali, più scorrevoli e accurati.