Vivere nel flow per essere davvero felici

 

La parola coraggio, che si rimandi a un’origine provenzale o latina, ha sempre come riferimento il “cuore”, agire con il cuore.

Ho sempre creduto di essere una persona coraggiosa a sufficienza per le scelte che ho fatto in passato e per le esperienze vissute.

Del resto, chiunque scelga di affrontare una parte della propria vita da sola, abbastanza coraggioso lo è.

Mi accorgo, invece, di non essere stata coraggiosa, ma di essere diventata brava a risolvere i problemi.

Si è bloccata la caldaia, l’auto si è fermata in mezzo alla strada, chiama la commercialista, rispondi all’email dell’amministratore, fatti valere col proprietario di casa.

Lo realizzo adesso che sto vivendo dei conflitti fra la mente e il cuore, la prima ancorata alla sua zona di comfort e il secondo che preme per uscirne.

Questo, però, è un periodo che richiede sempre più coraggio, inteso come agire ascoltando il cuore, in ogni iniziativa si prenda, dal lavoro alla famiglia.

Mi rendo conto che finora ho sempre mantenuto un po’ il controllo, anche quando non mi sembrava. E questo in passato mi ha concesso un piccolo vantaggio.

Ero anche convinta che avere forza volesse dire non fermarsi, resistere alla fatica e alle difficoltà nonostante lo stress.

Scopro ora che lasciarsi andare richiede davvero forza. Mollare la presa e arrendersi.

Facciamo troppe volte affidamento alla mente, credendo che sia la parte di noi che ne sa di più. E ignoriamo volutamente cuore e sensazioni fisiche.

Eppure sono proprio le sensazioni fisiche a riportarci nel fatidico “qui e ora” di cui tanto si parla.

A meno che non ci chiamiamo Gopala Krishnamurti, la nostra mente è sempre nel passato o nel futuro. È quasi impossibile fermarla nel presente.

Ecco perché non ho mai troppo simpatizzato con l’espressione “qui e ora”.

Preferisco di gran lunga il termine “flow” ideato dallo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi.

Vivere nel flusso per diventare più felici

Se il “qui e ora” è un’espressione vuota perlopiù, priva di significato per gran parte di noi, è sempre possibile imparare a vivere nel flusso, cioè in un coinvolgimento pieno in cui tutte le energie sono rivolte verso uno scopo, una missione.

A dire il vero, io mi sono imbattuta in pochissime persone del genere, la cui esistenza è sempre stata concentrata verso un unico, grande scopo.

E sono persone che ammiro tantissimo, capaci di emanare un carisma fuori dal comune.

Gran parte della gente, me inclusa, vive nel flow a singhiozzo, fra una distrazione e l’altra.

Come spiega Csikszentmihalyi, uno psicologo dal nome impronunciabile, noi non siamo davvero felici quando ci rilassiamo o di distraiamo.

Siamo più felici quando il corpo e la mente si sforzano al massimo nel tentativo di realizzare qualcosa che meriti di essere perseguito.

Si inizia con le piccole cose. per imparare a trovarsi in quello stato in cui siamo così coinvolti in un’attività che tutto il resto non conta più, sparisce dalla nostra attenzione.

Possiamo cominciare in qualsiasi attività, che si tratti di giardinaggio, scrittura, mentre cuciniamo o ci prendiamo cura del figlio.

E poi si continua con attività via via sempre più complicate, che richiedono più sforzo e un’attenzione più prolungata.

Per farlo, è necessario imparare a controllare e disciplinare le energie psichiche.

Là fuori c’è un mondo caotico e complicato. L’unica maniera per non farsi sopraffare dal suo chiasso sta nel riuscire a mantenere l’armonia nella coscienza.

Come riuscirci?

IL modo più efficace è quello d’impegnarsi in qualcosa per amore della cosa in sé.

È una teoria che dovrebbero insegnare nelle scuole e nei posti di lavoro.

Imparare a trasformare un lavoro, o un compito, in un’attività che produce “flow”, cioè che fa vivere quel momento come un’esperienza ottimale, per usare le parole dello psicologo, e non un dovere faticoso e pedante.

Quasi tutti, invece, solitamente sono concentrati su quello che vogliono ottenere alla fine e così facendo non ricavano più piacere nel presente.

Chi vive la propria intera vita nel “flow” non si lascia facilmente condizionare o sedurre dalla società, dal potere o dalla pubblicità.

Ha in mente uno scopo grande per il quale vive.

Auto di lusso, case grandi, soldi, successo e ruoli di potere perdono di importanza.

Considerato il periodo nel quale viviamo ora, in cui valori stanno sparendo e le istituzioni non offrono più un vero sostegno alle persone, diventa cruciale imparare a costruirsi una vita significativa da soli, con le proprie mani.

Si dovrebbe imparare a svincolarsi dalla società e trovare un benessere interiore e un significato autentico, indipendentemente dalle circostanze esterne.

Dovremmo non accontentarci più delle ricompense che ci offre l’ambiente esterno per tenerci a bada, ma imparare a gratificarci da soli.

E non esiste migliore ricompensa che trovare appagamento nel flusso continuo di un’esperienza, nel vivere in un flow perenne, perseguendo uno scopo grande.

A quel punto, il controllo sociale finisce col perdere tutto il suo peso.

Certo, per la maggioranza della gente arrivare lì non è proprio naturale..

Siamo abituati a usare poco la mente e ad approfittare del tempo libero per distrarci e mettere in pausa il cervello con la TV, il gossip e i social.

Occorre disciplina, pazienza e costanza.

Si deve imparare a vivere in questo modo in ogni momento, in ogni attività, esercitarsi di continuo, come fanno gli sportivi e i musicisti.

Bisogna allenarsi a mantenere la propria attenzione a volontà, ignorando le distrazioni intorno. Abituarsi a restare concentrati per tutto il tempo che serve a raggiungere uno scopo.

Si dovrebbe imparare a dare regole ferree alla nostra attenzione e rifiutarsi con decisione di sprecarla in pensieri e attività futili, non produttivi.

Può sembrare strano, ma svolgere un’attività in maniera così concentrata e coinvolta, sentire di avere il controllo della propria coscienza per un lasso di tempo sempre più ampio, regala un vero appagamento.

E si dovrebbe arrivare, infine, a trasformare la propria intera vita in un’unica grande esperienza di flusso, perseguendo uno scopo ambizioso, un fine abbastanza difficile che influenzerà tutte le nostre scelte e azioni future.

E poi, cominciare a investire ogni energia che abbiamo a disposizione nello sviluppo delle abilità e delle competenze necessarie a realizzare quel fine.

Mente e cuore, azioni e sentimenti lavorano allora in armonia.

I diversi aspetti della nostra vita iniziano magicamente a integrarsi come conseguenza e tutto quello che facciamo nel presente assume un significato più autentico e profondo.

 
Virna Cipriani