Il potere magico delle parole

 

Esiste una credenza hawaiana secondo la quale siamo responsabili di tutto ciò di cui veniamo a conoscenza.

Anche se un evento riguarda qualcun altro e non mi coinvolge in prima persona, nel momento in cui ne se sono al corrente, ne divento in automatico anch’io responsabile.

E, secondo questa convinzione hawaiana, posso pregare per orientarne l’esito in positivo. Perché, come sostengono loro, le parole, oltre a un significato, portano con sé un’energia.

Le parole sono pensieri trasformati in suoni.

Quando rivolgo una parola con una valenza positiva a una persona, le arriva non solo in termini di significato, ma anche energetici.

Così facendo, posso aiutarla ad affrontare un evento difficile, sostenerla anche se in maniera impercettibile.

Questo perché le parole racchiudono, oltre a un significato, anche un’informazione energetica che può influenzare gli altri, gli accadimenti, la realtà intorno.

Ogni parola ha, perciò, un effetto attivo e creativo. Non per nulla in tantissime tradizioni spirituali si usano le parole nella preghiera e nelle benedizioni.

Secondo un’antica credenza popolare del Giappone, chiamata Kotodama, le parole possiedono uno spirito; quando le pronunciamo la loro forza spirituale può cambiare letteralmente il corso degli eventi.

Potremmo azzardare a dire che le parole sono incantesimi.

Basti pensare ad Abracaadabra, che tutti abbiamo sentito pronunciare almeno una volta durante uno spettacolo di magia.

Un vocabolo avvolto da un’aura di mistero.

Tanto per cominciare non si conosce con certezza la sua origine etimologica.

C’è chi crede che possa derivare dall’ebraico antico ha-berakah daberah, cioè “pronunciare la benedizione” o dall’aramaico Avrah KaDabra , ossia “io creerò come parlo”. Chi, infine, la fa risalire al greco antico.

Che nella sapienza antica ci siano fondi di verità è risaputo. D’altronde, da molti anni anche la scienza ha constatato che siamo tutti interconnessi.

Le parole non hanno solamente un potere suggestivo, ma possono fare vere magie, incomprensibili per la ragione.

Pronunciare parole precise, nella mente o ad alta voce, rivolte a qualcuno che deve affrontare una difficoltà, può avere effetti impensabili.

Dovremmo imparare a sfruttare il loro potere per fare del bene in maniera consapevole.

Assumerci la responsabilità delle parole che pronunciamo, o scriviamo, con la consapevolezza che i loro effetti non si esauriranno nei secondi successivi.

 
Virna Cipriani