Come creare un futuro che diventi il nuovo presente
“Io non sono in questo mondo per essere all'altezza delle tue aspettative e tu non sei in questo mondo per essere all'altezza delle mie”.
Questa è una frase che tanto tempo fa una persona speciale, uno psicologo, ha preteso che io imparassi a memoria.
All’epoca studiavo psicologia all’università e svolgevo interventi educativi per bambini e ragazzi con disabilità.
Mi venivano affidati perlopiù ragazzi con un disturbo dello spettro autistico, perché avevo studiato il metodo TEACCH, molto in voga in quegli anni, e mi stavo formando come terapista ABA da una delle prime associazioni che insegnava questo metodo in giro per il paese.
La mia è una città piccola e molto presto si era sparsa la voce che ci fossero delle educatrici che adottavano la nuova terapia per l’autismo. Così, hanno iniziato a contattarmi più genitori.
A me sembrava una bella cosa, perché quel che desideravo di più allora era offrire uno strumento che potesse migliorare la quotidianità di queste famiglie.
Già da un anno seguivo un bimbo con autismo di 6 anni e vedevo con i miei occhi i grandi miglioramenti che otteneva grazie a quel metodo.
E proprio in quel periodo ho avuto la mia prima delusione. Molte persone si avvicinavano a me per potersi lamentarsi del settore sociale ed educativo, sfogarsi gratuitamente, per avere qualche piccolo sollievo o aiuto temporaneo.
Quando parlavo di terapia strutturata, di impegno e supervisori, quasi tutti si tiravano indietro.
Ho dovuto capire che il mio tempo e le mie energie erano importanti. Che era indispensabile imparare a selezionare le persone a cui rivolgermi e, soprattutto, che dovevo parlare chiaro fin da subito.
La rivoluzione di Joe Dispenza
Ho già scritto di Joe Dispenza, uno studioso del cervello, un ricercatore e autore di fama internazionale.
Dispenza è riuscito in più di vent’anni a creare una comunità di persone che credono nel suo metodo e adottano le sue pratiche meditative, ottenendo a volte quelli che la ragione chiamerebbe dei miracoli iinspiegabili.
Non solo. Dispenza ha coinvolto molti professionisti della comunità scientifica e ha iniziato a collaborare con loro, per approfondire le sue scoperte e affinare il suo metodo.
Certo, non tutti i medici credono e sostengono le sue teorie. Non ha stravolto la medicina degli Stati Uniti, e non sarebbe neppure giusto.
Sta dando, però, degli strumenti concreti e validi a chi è interessato a impararli e vuole cambiare la propria condizione.
Da molti anni Joe Dispenza spiega le sue teorie e le scoperte che ha fatto (pubblicate anche nei libri) e insegna i metodi che ha ideato.
All’inizio le persone gli si avvicinano soprattutto per domandargli come fosse riuscito a curato la sua schiena attraverso le visualizzazioni.
Dispenza ha compreso presto che il suo tempo andava sfruttato in modo più efficace.
Ha cominciato a divulgare le scoperte che aveva fatto.
Ha messo a punto pratiche diverse, alcune semplici, altre più approfondite.
Ha iniziato a organizzare dei seminari di più livelli in giro per il mondo.
Negli anni ha raccontato spesso di aver subìto degli attacchi dalla comunità scientifica tradizionale, ma anziché reagire, ha scelto di ignorare le provocazioni e le critiche e di utilizzare tutte le sue energie per trasmettere i suoi metodi a chi fosse davvero interessato a metterli in pratica.
Aveva un obiettivo chiaro in mente e non si è fatto distogliere.
Così facendo, ha creato intorno a sé una comunità di persone esperte e consapevoli che, a loro volta, hanno cominciato a consigliare la lettura dei suoi libri così da avvicinarsi alle sue teorie.
Hanno iniziato a diffondere e trasmettere gli stessi metodi che avevano imparato da lui ad altri.
La disobbedienza di Igor Sibaldi
Come insegna l’autore Igor Sibaldi nel suo libro “La disobbedienza”, se tu cominci a lasciare il presente e a costruire il futuro, il futuro comincia a costruirti.
Ciò a cui doni le tue forze, ti riempirà di doni.
Quel che conta è imparare a stare alla larga da tutto ciò che crea inerzia. Dalle rassegnazioni. Dal voler cambiare senza cambiare. Dal voler sapere senza sapere.. Dal voler essere senza essere.
E, soprattutto, dalla rabbia e dalla invidia che suscita chi sta cambiando.
Creare un futuro vuol dire pensare o intuire una nuova potenzialità che cominci gradualmente a prendere forma.
Un futuro che diventi presente.
Noi siamo abituati a chiamare realtà solamente le cose che possiamo indicare con un dito.
Se vogliamo cogliere qualcosa di diverso, di più grande o lontano della realtà nota, dobbiamo affidarci alla nostra immaginazione, al pensiero, a una visione più grande.
Oltre il limite di quello che sappiamo già, poco più in là c’è il futuro.
Lo sbaglio più grande che possiamo fare, mentre creiamo un nuovo futuro, è cercare di convincere tutti gli altri a seguirci.
Gran parte della gente ha paura di ciò che non conosce e cerca in ogni modo di scoraggiare gli altri ad addentrarsi in territori nuovi, attraverso critiche, polemiche, attacchi e provocazioni.
Basta fermarsi un attimo, quel tanto che basta per difenderci da una critica che già ci hanno agganciati e tenuti fermi nel loro presente.
Ed è proprio quello che volevano.
In uno scontro vince la maggioranza che è rimasta ferma nel presente.
Se, però, andiamo avanti fino a dare forma al nostro futuro, allora diventiamo più forti noi, perché portiamo dei fatti e non solo parole. Mostriamo un’alternativa che non conoscevano.
Ecco, Questa è la vera sfida di questo periodo. Non è sempre facile, ma è l’unica maniera per portare dei cambiamenti.