Come orientarsi in un messaggio online
Io non ho per nulla memoria visiva, tantomeno senso dell’orientamento.
Non sono questi dei motivi per scoraggiarmi a muovermi e raggiungere posti che non conosco.
Quando ero più giovane, mi spostavo con un TuttoCittà in mano come fossi una turista, anche dopo parecchi mesi in cui vivevo in un luogo.
Ora faccio lo stesso, sono solo diventata più tecnologica e uso lo smartphone.
A compensare queste mancanze è la mia smisurata testardaggine: se mi metto in testa di andare in un posto, dovunque esso sia, ci vado. Non so bene quando arriverò a destinazione, ma so per certo che ci arriverò.
Come se non bastasse, quando mi trovo in un posto nuovo, mi lascio distrarre facilmente da dettagli banali, dimenticando il mio obiettivo finale.
Anziché individuare dei punti di riferimento utili a orientarmi, lascio che la mia attenzione sia catturata da particolari, in apparenza insignificanti, ma ai miei occhi ricchi di fascino.
E così capita che non sappia minimamente in quale località io sia finita, ma ricordo in modo vivido l’edificio con le persiane blu superato chilometri prima o la villa con i nani da giardino esposti.
Nella mia mente caotica anche le piante a scacchiera degli antichi romani si mescolano, come le scale di Harry Potter, e diventano dei labirinti intricati e privi di ogni logica.
Qualche volta perfino il navigatore di Google Maps ha perso la pazienza e mi ha abbandonato per strada.
Come orientarsi nei labirinti intricati delle parole
Quando scrivi un testo online, vuoi che il messaggio arrivi al tuo destinatario in modo semplice e chiaro.
Come un bravo navigatore, devi orientare i tuoi lettori usando le parole cme fossero una mappa.
Se il tuo messaggio è confuso e intricato, chi legge si perderà fra i meandri e le spirali dei tuoi pensieri senza arrivare a destinazione.
Ecco alcuni consigli utili da seguire, quando scriviamo un testo nel web.
Gli utenti online non leggono: scansionano
In internet gli utenti non leggono, ma scansionano.
Quando si trovano davanti a un testo scritto, le persone non lo leggono subito, ma lo scansionano prima, come farebbero con una mappa, in cerca di segnali per capire subito di cosa si tratta.
La loro attenzione è subito rivolta verso titoli, titoletti, parole scritte in grassetto o con un colore diverso, elenchi, link, immagini e pulsanti.
Sono i primi segnali che saltano agli occhi del lettore. Davanti a un testo scritto, i lettori vanno alla ricerca di una frase che riassuma il tema principale.
Come scrivere il titolo
Un titolo dovrebbe essere autosufficiente. Dovrebbe avere, cioè, un suo significato anche se isolato dal resto del messaggio, perché potrebbe apparire sui motori di ricerca o essere condiviso su un social.
La suddivisione dei paragrafi
Un testo compatto, privo di spazi bianchi è come un muro invalicabile.
La suddivisione in paragrafi aiuta il lettore a orientarsi, a recuperare in seguito i punti che gli interessano di più.
In genere, un paragrafo dovrebbe contenere un concetto. Sarebbe meglio scrivere le parole chiave all’inizio di ogni paragrafo, per fornire un riferimento in più all’utente.
Quando vai a capo e cominci un paragrafo nuovo, dovresti scrivere un concetto nuovo, diverso da quello espresso sopra.
Una struttura in paragrafi è molto utile a chi legge sullo smartphone e vede solo una porzione di testo alla volta.
Non infilare troppi concetti in poche frasi; più conciso è il messaggio, più importanza hanno le parole che contiene.
Questo aiuterà il lettore a concentrarsi sul nòcciolo della questione e a non perdersi.
Elenchi: sono uno strumento prezioso
Elenchi e liste danno ordine al testo, facilitano la comprensione del messaggio. Inoltre, permettono di ricordare meglio i vari punti e attirano l’attenzione del lettore.
Prediligi le frasi corte
Le frasi lunghe sono difficili da capire; superare le 40 parole rende la lettura più complicata.
L’ideale è fare coincidere un’informazione con una frase.
E, soprattutto, non scrivere frasi lunghe all’inizio del testo: molto meglio cominciare con una breve.
Meglio evitare le forme impersonali
Sono espressioni da evitare, perché creano una distanza fra chi scrive e chi legge. Meglio scrivere tu, noi o io.
Semplifica le parole
A volte si crede che usando dei tecnicismi si risulti più professionali o colti.
Se vuoi che il tuo messaggio arrivi al destinatario forte e chiaro, sostituisci i tecnicismi con parole semplici.
Scrivi “aiuto” al posto di “ausilio”; “risposta” invece di riscontro”; o ancora “casa” e non “abitazione” e così via.
Utilizza parole concrete
Le parole concrete sono quei vocaboli che evocano delle immagini precise nella mente.
Anziché scrivere “clientela”, scrivi “clienti”; meglio “problemi” piuttosto che “problematiche”; “eccetera” e non “quant’altro”; o ancora “tempi” e non “tempistica”.
In sintesi, no al burocratese!
Taglia il più possibile
Usare meno parole è più difficile che scriverne tante, perché devi cercare quelle giuste che esprimano proprio ciò che vuoi dire.
L’ideale è scrivere dei testi in cui ogni parola dica qualcosa di utile.
Non scrivere “singolo individuo”, ma scrivi piuttosto “individuo”; “collaborare insieme” è inutile, molto meglio ”collaborare”; “sport” e non “attività sportiva”; o requisito anziché “requisito necessario”.
Taglia il più possibile.
Sostituisci gli avverbi brevi con quelli lunghi
“Molto” al posto di “considerevolmente”; “subito” invece di “immediatamente”; “prima” al posto di “precedentemente”; “nello stesso tempo” invece di “contemporaneamente”.
Scegli la parola più precisa
Il nostro lessico è ricco di vocaboli. Se scegli quello più indicato, riuscirai a essere più conciso e aiuterai il lettore a leggere prima il testo.
Meglio scrivere “squisito” piuttosto che “davvero buono”; “minuscolo” anziché “davvero piccolo”; “furibondo” invece di “veramente arrabbiato”.
In sintesi, ecco una checklist per verificare che l messaggio sia scritto in modo chiaro:
Titolo: fa capire di cosa si parla?
Incipit: contiene le parole chiave?
Paragrafi: il testo è scandito bene in paragrafi brevi?
Frasi: sono lunghe e piene di parole inutili?
Parentesi: sono necessarie? Meglio evitarle, se puoi, perché interrompono la lettura