Le parole che ostacolano il cambiamento

 

Ci sono alcune giornate in cui i problemi sembrano irrisolvibili, in cui la stanchezza è tanta e il corpo esige riposo. Giorni in cui perfino l’idea di prepararti una cena veloce costa fatica.

Questa è una di quelle sere. Ho solo voglia di spegnere il cervello, coccolarmi con il mio gelato preferito, mentre guardo “A piedi nudi nel parco”, mi perdo nelle peripezie di Robert Redford e Jane Fonda che tante volte ho visto.

E magicamente spariscono le preoccupazioni per un paio d’ore.

Poi accade che ascolti una frase alla radio per stravolgere la tua visione delle cose e scaraventarti in un nuovo stato di coscienza.

I problemi non vanno risolti. Sono ostacoli che vanno superati.

E di colpo realizzi la differenza, quanto le parole abbiano il potere di cambiare le circostanze.

Un problema da risolvere comporta la necessità di fermarsi per ragionare fino a trovare una soluzione, se arriva.

Superare un ostacolo, al contrario, permette di continuare a muoversi, di andare avanti.

Tante volte ho scritto del periodo in cui viviamo, di come chi è al potere, la società, gran parte delle persone stiano bene nello stallo.

Per dare credito a questo loro bisogno hanno fatto di alcuni vocaboli delle parole d’ordine.

Resistenza, resistere, resilienza. qui e ora, pensiero positivo.

Tutte parole pericolose, perché frenano un cambiamento.

“Ma cosa ti dimeni a fare"? Stai qua, fermo, e guarda il bicchiere mezzo pieno. Se ti sforzi, trovi anche tu il bello intorno a te. Pensa positivo”.

Frasi che in questo momento fanno venire la pelle d’oca. E, cosa ancora più grave, ti fanno sentire sbagliato, un rompiscatole, o peggio ancora, in colpa.

Ma i problemi li ha, come sostiene Sibaldi, chi è cresciuto e diventato più grande del contesto in cui vive.

Chi resta fermo, non dà problemi agli altri e nemmeno li vuole avere.

“Avere problemi vuol dire che qualcosa nel tuo ambiente si oppone alla tua statura interiore”. Che bella frase!

Il problema non è un rompicapo che va risolto, ma un ostacolo che impedisce di vedere oltre, è la siepe di Leopardi.

Oltre, c’è un futuro ricco di possibilità inimmaginabili. Bisogna solo trovare il coraggio di accorgersene.

Creare bellezza attraverso vere opere d’arte ora significa creare qualcosa di nuovo.

Comporta un cambiamento che attira inevitabilmente un generale malcontento e indignazione nella maggioranza delle persone.

Basta non credere all’inganno di questo tempo. Non dare retta a chi dice che l’insoddisfazione che tu avverti è sbagliata.

Basta cominciare a percepire questo malcontento interiore come una benedizione. Una ribellione a quello che c’è già adesso e che non è sufficiente. Un punto di partenza dal quale cominciare a creare qualcosa di nuovo.

Ecco che ogni critica ricevuta diventa una medaglia al valore, una conferma che si sta facendo bene, un’esortazione ad andare avanti per questa strada con più entusiasmo.

 
Virna Cipriani