L'imprenditoria etica del futuro

 

Ci sono due imprenditori che seguo da anni e che ammiro tantissimo.

Sono molto diversi fra loro, ma entrambi controversi, Joe Dispenza e Adriano Panzironi.

Perché nel parlo? Sono convinta che rappresentino un modello di imprenditoria etica che andrà a sostituire quella vecchia nei prossimi anni, almeno spero.

Joe Dispenza: l’esperto di cervello

Mi sono imbattuta in Joe Dispenza vent’anni fa circa. È un autore, ricercatore e conferenziere americano.

Oggi è riconosciuto come un esperto autorevole di neuroscienze e di legame fra la meditazione, il corpo e la realtà.

All’epoca cercavo un rimedio naturale che curasse o, almeno tenesse a bada, il mio disturbo cronico allo stomaco, e casualmente ho comprato il libro “What the Bleep Do We Know!?”.

I suoi interventi all’interno del volume mi sono rimasti così impressi che ho voluto approfondire le sue teorie.

Nel corso degli anni ho letto tutti i suoi libri e ho iniziato a mettere in pratica le sue tecniche.

Per un po’ lo avevo perso di vista, ma alcuni anni fa l’ho ritrovato, complice mia sorella residente negli Stati Uniti che ha partecipato a un suo seminario.

Ho ripreso a seguirlo, stavolta sui social, e ho scoperto con gioia che ha creato un movimento di persone consapevoli, una comunità internazionale molto unita.

Io stessa faccio parte di alcuni gruppi e ho partecipato a una delle esperienze più emozionanti che Dispenza abbia partorito:”Walk for the World”, una meditazione unita a una camminata collettiva. (su internet si trovano alcuni video).

Potrebbe sembrare qualcosa di molto americano e banalmente new age, se non fosse che nei suoi corsi accadono esperienza particolari e che ha coinvolto una parte della comunità scientifica cambiandola profondamente.

Mia sorella stessa è un’infermiera e ha una mentalità molto più scientifica e razionale della mia, eppure è rimasta entusiasta di Dispenza.

Adriano Panzironi e la dieta low carb.

Adriano Panzironi è un giornalista e divulgatore scientifico, ideatore del brand Life 120, un marchio che vende alimenti low carb. e integratori alimentari.

Devo la sua scoperta a mia madre. Un giorno le ho fatto visita e l’ho trovata assorbita dalle spiegazioni scientifiche di quest’uomo.

In quel periodo l’avevo accompagnata a operarsi al menisco e il medico mi aveva preparato all’idea di doverla ricoverare, per inserirle una protesi al ginocchio.

Mia madre non camminava quasi più dal dolore. Una protesi era l’unica maniera, disse il dottore, per permetterle di riprendere a camminare senza stare male.

Ma lei, che certe volte è più matta di me, ha rifiutato con determinazione il solo pensiero della protesi e ha cominciato a seguire lo stile di vita suggerito da Panzironi.

A quel tempo io ero poco convinta, anche perché avevo quasi del tutto eliminato le proteine animali dalla mia dieta.

Per curiosità ho, comunque, iniziato ad ascoltare le interviste in tv .

Ne ho viste diverse. Panzironi era invitato in molte trasmissioni, con l’intento naturalmente di screditarlo.

Anziché convincermi a non seguirlo, però, questi programmi hanno ottenuto su di me l’effetto contrario.

Sono rimasta così colpita dalla sua conoscenza approfondita e dalla sua gentilezza che ho deciso di comprare il libro e poi di adottare il suo stile.

In realtà, Panzironi non ha scoperto l’acqua calda.

Nel nostro paese, però, che in molti campi è rimasto all’età della pietra, l’idea che i carboidrati infiammino l’organismo e di dover eliminare o, quanto meno ridurre ai minimi termini, pizza, pasta, patate e pane è un affronto imperdonabile.

Tanto quanto assumere gli integratori alimentari.

L’imprenditoria del futuro

Non è un caso che io parli di due imprenditori che si occupano di benessere e forma fisica, perché all’epoca ero concentrata soprattutto sul trovare dei modi naturali per migliorare la mia salute.

Ma di Joe Dispenza e Adriano Panzironi nei vari settori professionali ce ne saranno a bizzeffe.

Cos’hanno in comune questi due imprenditori?

Il modo di fare imprenditoria. Un’imprenditoria etica che sono convinta in futuro diventerà sempre più diffusa.

Entrambi hanno fatto pratica su loro stessi prima di parlane agli altri.

Da giovane Joe Dispenza ha subìto un grave incidente che gli ha causato la frattura di molte vertebre.

Anziché sottoporsi a un intervento delicato e a una vita di dolori cronici, Dispenza ha deciso di curarsi con la meditazione e le visualizzazioni.

Adriano Panzironi soffriva di diversi disturbi cronici, considerati perlopiù normali dopo una certa età, ed era sovrappeso.

Ha cominciato a studiare le diverse alimentazioni e il rapporto fra cibo e organismo fino ad approdare alla dieta low carb.

Dispenza e Panzironi promuovono prodotti e uno stile di vita in cui credono profondamente e che seguono loro per primi, non come è spesso accaduto in passato fra gli imprenditori e gli influencer di successo.

Negli ultimi anni le persone hanno perso del tutto la fiducia nei governi, nelle istituzioni, nei mass media, nei personaggi pubblici, nella religione e in parte della comunità scientifica.

Sono affamate di novità, desiderose di trovare chi prometta loro un reale cambiamento. I liberi professionisti del futuro, se agiscono con etica. potrebbero occupare quel ruolo.

Sia Panzironi che Dispenza hanno studiato in maniera approfondita non solo il loro campo, ma anche il marketing e in branding.

Conoscono a fondo il loro target.

Non a caso Dispenza ha scelto di pubblicare i suoi libri nel settore new age, sebbene siano più scientifici che spirituali.

Mirava a parlare proprio a quelle persone in cerca di una nuova strada da percorrere, aperti a una prospettiva diversa.

Panzironi voleva parlare agli anziani, pieni di disturbi cronici non risolti. Per questa ragione ha scelto di la tv, il posto dove poter essere raggiunto più facilmente da loro.

Non hanno tentato di parlare a chiunque in maniera generica, sperando di attrarre più persone possibili. Non si sono accontentati dei lettori o degli estimatori, ma si sono rivolti a persone che avrebbero adottato concretamente le loro idee e i loro metodi.

Hanno mirato ad alcune persone che avrebbero potuto aiutare.

E hanno cominciato a divulgare le loro teorie e i loro metodi, a spiegare, a fare esempi senza mai fermarsi. Instancabili. Attraverso i loro libri, la tv, i seminari, le conferenze.

Così facendo, hanno cominciato a farsi un seguito realmente interessato a mettere in atto i loro metodi e a seguirli con con costanza.

Sia Joe Dispenza sia Adriano Panzironi avevano sogni in grande.

Volevano fare la differenza, cambiare se non tutto il mondo, almeno una fetta di persone.

E di strada ne hanno fatta parecchia.

Se vent’anni fa Dispenza era poco conosciuto nel nostro paese, ora è un riferimento a livello internazionale. Ha cambiato la mentalità a tantissime persone.

Idem per Panzironi che ho voluto conoscere di persona.

L’anno scorso ho scoperto che sarebbe passato nella mia città e ho voluto fare un regalo a mia madre, portandola a conoscerlo.

Abbiamo incontrato molte persone che seguivano il suo stile di vita, di tutte le età e di diversa estrazione sociale.

Tutte, però, con una consapevolezza straordinaria riguardo l’alimentazione, il corpo, i disturbi e via dicendo, acquisita seguendo il lavoro di Panzironi.

E, soprattutto, ho conosciuto un professionista garbato, paziente, appassionato di quello che per lui rappresenta non solo un lavoro, ma una missione.

Un imprenditore che ha trascorso una giornata intera ad ascoltare tutti, a rispondere, ad accogliere i complimenti e gli abbracci, sempre con un sorriso sincero sul volto e senza mai dare segni di cedimento.

È in quel preciso momento che ho pensato: ”Che bello dev’essere vedere di aver fatto del bene a così tanta gente!”.

Sono due imprenditori che hanno individuato il target giusto e hanno investito il loro tempo e le loro energie a formarlo, a renderlo consapevole del perché i loro metodi e i loro prodotti potessero dare benefici significativi.

Negli anni hanno creato dei movimenti di persone che condividono le stesse idee. Tutt’ora continuano, inarrestabili, a girare, uno per il mondo, l’altro per l’Italia a formare le persone, spiegare, confrontarsi e ascoltare.

Ecco, io sono convinta che questa sia la strada da percorrere in futuro per ogni professionista che vorrà fare la differenza, che si tratti di ristoratori, agricoltori o architetti.

 
Virna Cipriani